Confessions


Sono sempre stata una grande sostenitrice dei film giapponesi. E lo divento il doppio quando i miei occhietti si posano su rarità come questa. Confessions è il film del regista Tetsuya Nakashima (a me totalmente sconosciuto fino a questo momento) che è stato candidato per l'oscar per i film stranieri, rimasto poi però escluso.
Il problema con la diffusione dei film giapponesi in Italia è che quando le case di produzione decidono di distribuirlo, la maggior parte di noi o almeno quelli realmente interessati hanno già visto il film durante qualche festival o semplicemente dopo averlo scaricato. Cosa di cui sono colpevole io stessa (ma in realtà più per il fatto che odio i film giapponesi doppiati in italiano). Posso quindi immaginare come le sale italiane saranno piuttosto vuote per la proiezione di questa piccola perla orientale. Spero quindi di convince anche pochi di voi a non perderlo.


Il film comincia come i film americani di solito finiscono. E proprio l'inizio è la parte più interessante del film, quella che ti fa entrare in questo vortice di vendetta e violenza psicologica e senza che te ne accorga ti rende totalmente assuefatto dalla trama.
La prima mezz'ora del film si svolge all'interno di una classe. La professoressa parla con tono distante, monocorde, fino a diventare quasi noiosa o addirittura fastidiosa. Finchè - quando già sei sul punto di pensare che sarebbe stato meglio vedersi un porno - comincia a parlare di vicende particolari che ti incuriosiscono e ti avvolgono totalmente. Voglio evitare di raccontarvi troppo perchè vi rovinerei la visione, soprattutto se consideriamo che la sceneggiatura di questo film è il suo punto di forza. Anche perchè, da buon bravo film giapponese, è stato riempito di musica troppo lenta e mielosa e di ralenti di cui avremmo fatto con piacere a meno.


Chi conosce in parte la cultura giapponese, anche solo attraverso la lettura di manga o la visione di anime, saprà riconoscere all'interno del film le problematiche adolescenziali più diffuse nel paese: la totale indifferenza delle madri verso i figli; la diffusione, più che in ogni altro paese, del bullismo nelle scuole; e infine l'alto tasso di suicidi giovanili. Il tutto reso ancor più toccante da torture psicologiche e dal continuo ricorso alla vendetta.


Voglio fermarmi qui, sperando di avervi convinto ad andare a vedere Confessions a Maggio, mese di uscita nelle sale italiane. Il film è tutto ciò che puoi chiedere a un buon film, una storia appassionante e intrigante, accompagnata da quattro o cinque personaggi ben elaborati. Insomma è un film che deve essere visto.

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